Non lo sapeva neppure lei come facevano i suoi sogni a diventare realtà quando guardava il mare. Da bambina ne faceva tanti, sogni belli e leggeri. Volavano i suoi sogni. A ogni modo lei era Rosa. Era Rosa soprattutto per il colore della pelle in certi punti. La cosa più strana dei suoi sogni era che si avveravano sempre. Sia quelli belli sia quelli brutti. Per questo doveva fare tanta attenzione. Non poteva sognare come gli altri, doveva sognare con responsabilità. E per questo aveva imparato a dormire poco. Le bastavano tre, quattro ore a notte. A sei anni suo padre con voce seria le aveva spiegato tutto: Rosa, è difficile da spiegare, sei solo una bambina ma tu sei speciale. I tuoi sogni sono speciali. Tutti i tuoi sogni si avverano. Hai questo dono. È un dono prezioso e allo stesso tempo spaventoso, come tutti i doni. Dovrai imparare a sognare con responsabilità. Dovrai stare attenta a un certo tipo di persone, i manipolatori di sogni.
Rosa adorava suo padre. Purtroppo lui si addormentò prima che lei potesse sognare che non accadesse mai.  Rimasta sola Rosa aveva una gran paura di sognare i sogni sbagliati. Metteva la testa sul cuscino, portava le ginocchia al petto, chiudeva gli occhi e faceva il vuoto in testa pensando all'infinito del mare. Rosa soffiava nel mare e i suoi sogni si avveravano.